Serve un reddito di dignità.
Negli ultimi anni si è molto discusso del reddito di cittadinanza e, più in generale, delle misure di sostegno economico per chi vive in difficoltà.
Credo che oggi sia necessario fare un passo avanti: serve un reddito di dignità, una misura che non si limiti a garantire un aiuto economico, ma che sia fortemente ancorata ai servizi, alle opportunità, alla crescita personale e professionale.
Non possiamo pensare che un contributo economico, da solo, basti a cambiare il destino delle persone.
Dobbiamo mettere le famiglie in difficoltà nella condizione di rialzarsi, di costruire un futuro diverso, di dare ai propri figli la possibilità di studiare e di non ereditare la povertà dei genitori.
Solo così, attraverso l’istruzione, la formazione, il lavoro e il supporto reale dei servizi sociali e territoriali, possiamo trasformare l’assistenza in emancipazione, e la solidarietà in autonome traiettorie di vita.
Un reddito di dignità non è solo una misura economica, è un investimento nel capitale umano e nella giustizia sociale.
Perché una società è davvero giusta solo quando nessuno resta indietro.