Sì al Referendum, l’intervista

Oggi è stata pubblicata la mia intervista a Cronache di Napoli sul Referendum di domani, 17 aprile 2016, sul cosiddetto Referendum sulle trivelle, nella quale spiego, tra le altre cose, le ragioni del mio Sì all’abrogazione della legge.

Marciano sfida il Pd: contrario alle concessioni pubbliche senza scadenza
“Ma non pensate che sia un sondaggio sul governo”
Contrariamente alle indicazioni del premier, il consigliere regionale e questore alle finanze del Pd Antonio Marciano, andrà a votare.
Perché è importante andare a votare domenica? E perché lei voterà Sì?
Il voto costituisce, sempre, un dovere civico; a maggior ragione per chi rappresenta le Istituzioni. Mi recherò alle urne ed esprimerò la mia preferenza per il Sì. Perché sono contrario alle concessioni pubbliche senza scadenza e credo vada dato un segnale importante di prospettiva: l’Italia deve investire sempre di più nelle energie pulite e rinnovabili.
La linea dettata dal suo partito è quella dell’astensione. Crede che tate indicazione possa ritenersi degna di un partito che si definisce Democratico? Perché si fa fatica a pensare a strategie energetiche alternative?
Non dobbiamo commettere l’errore di dare a questo referendum significati che non ha: non è un sondaggio sul governo né un congresso di partito. Si vota su di un tema specifico, che forse avrebbe meritato un maggiore approfondimento sia in sede di conferenza Stato-Regioni, sia nel dibattito interno al Pd. In ogni caso, il nostro compito è quello di ridurre la dipendenza dai fossili e le emissioni, come abbiamo fatto negli ultimi 25 anni (in Italia -23% di emissioni C02), obiettivo sul quale sta lavorando anche l’attuale governo.
Sembra che ci sia da parte della maggioranza del Pd, in primis Renzi, l’intento di far credere ai cittadini che votare sì significhi voler far perdere posti di lavoro, allora le chiedo: lei è contro l’occupazione o chi sostiene questa tesi mente?
Le attuali concessioni scadono tra il 2017 e il 2035: credo che investendo in maniera seria sulle rinnovabili ci sia il tempo sufficiente per non perdere nessun posto di lavoro, e anzi attivare nuove politiche di sviluppo nei settori innovativi.
Il PD sul referendum è diviso a Roma quanto qui in Campania, tant’è che De Luca ha detto che domenica resterà a casa…
Non è la prima volta che il Pd si divide su di un tema importante, e questo purtroppo afferisce ad una riflessione sulla nostra identità che saremo chiamati a tenere durante il prossimo congresso nazionale. Il rammarico, in ogni caso, è non aver avuto la possibilità di affrontare una discussione seria negli organismi dirigenti.
Si aspettava che Napolitano si esprimesse in favore dell’astensione? Ha memoria di qualche altro governo che in passato si è battuto per evitare che si raggiungesse il quorum?
Napolitano ha espresso un’opinione legittima, in molti casi strumentalizzata a fine di propaganda. Certo che ricordo altri governi, dal referendum sul divorzio in poi: allora pensavo sbagliassero, lo penso con coerenza anche adesso.

Cronache di Napoli

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